Commento del film “I 100 passi”
di Benedetti Alessia
Classe 1B
Peppino cominciò ad avere questa opinione verso la mafia dopo l’assassinio di suo zio, capisce che la sua morte non era una morte normale, ma c’era qualcosa sotto, e nel film c’è una scena in cui si capisce duramente: è la scena del funerale.
[…] Peppino vede una scena che gli rimarrà impressa nella memoria: Tano si presentò al funerale e abbracciò la vedova, ma egli sbatté i pugni addosso come per dire:« Sei stato tu! Lo so che lo hai ucciso tu!».
[…] Al funerale Tano non venne invitato e così decise di fare una visita a Peppino.
Lo trovò nella pizzeria del padre di Peppino e gli disse che voleva prendere un caffè, ma non un caffè normale, rappresentava un patto che voleva dire:«Io dimentico tutto quello che tu hai detto di me, ma tu d’ora in poi la devi piantare, ed è meglio se lo fai perché ricordati sempre che tu sei vivo fino a quando lo decido io».
"I 100 passi"
di Forconi Francesca della classe IB
Peppino più cresce più sente il desiderio di gridare al mondo i suoi pensieri e le ingiustizie che ogni giorno i cittadini di Cinisi subiscono. Ma la mafia non scherza: prima avverte poi colpisce!
Della sua storia mi ha colpito senz'altro la sua orrenda fine e tutti i momenti passati nella sua stazione radio. Forse la musica, l'atmosfera e i personaggi danno una sensazione di sfida, di coraggio, di forza di volontà ma anche di allegria perché in fin dei conti sono riusciti a mettere in pratica quello che desideravano. Anche il fatto di prendere in giro Tano chiamandolo Tano Seduto è un vero e proprio motivo di sfida.
I genitori di Peppino sono tipicamente siciliani e, tengono ai valori della famiglia e ai figli.
Secondo me innanzi tutto sono due persone differenti, prendono la scelta di Peppino in due diversi modi: il padre, non riuscendo a sopportare la situazione, va via dalla città; la madre, invece, non sostiene Peppino ma lo accetta e lo rispetta portandogli da mangiare, i suoi libri ecc. Gli amici di Peppino sono amici veri: lo appoggiano, lo sostengono perché hanno gli stessi ideali. Se facciamo caso è la nuova generazione che vuole combattere la mafia perché si rende conto che sta diventando un'organizzazione sempre più grande e più forte; è un nuovo modo di pensare che, come una ventata di aria pura, coinvolge i ragazzi.
I CENTO PASSI
di Cinelli Fabio
classe I B
[…]Soltanto cento passi separavano la sua casa da quella del boss mafioso, Tano Badalamenti, che , ultimamente, è stato condannato all’ergastolo proprio per essere il mandante dell’omicidio di Giuseppe Impastato.[…]
[…]Il film è molto realistico poiché rispecchia il clima che regnava in quegli anni, gli atteggiamenti della gente con le sue paure e i suoi timori, la corruzione e tante altre caratteristiche che avvicinano il film alla realtà.[…]
E’ anche un film di denuncia, mostra l’indifferenza della gente, e vuol rendere omaggio ad un ragazzo che ha sacrificato la sua vita per i suoi ideali ma che non ha fatto parlare di sé a causa del ritrovamento del corpo di Aldo Moro che ha praticamente coperto la fine di Peppino.
Al suo funerale, pochissima gente è andata a commemorarlo, forse per paura, quella paura che ti impedisce di comportarti come vorresti. Forse molta gente avrebbe voluto partecipare ai funerali, ma temeva di mancare di rispetto al “grande” Tano e soltanto i parenti più stretti e gli amici più intimi hanno trovato il coraggio di andarlo a salutare per un’ultima volta, invece è tutto il contrario. Tutti gli abitanti di Cinisi sono scesi in piazza ai funerali di Peppino.[…]
La scena più importante del film è quella che si svolge nella banda di Peppino che, dopo la morte del padre, era li con suo fratello Giovanni.
Ad un tratto entra Tano, chiede un caffè ma i due si rifiutano di prepararglielo, e se lo prepara da solo dicendo che lui sa fare tutto.
Poi cominciò a dire a Peppino che lo sta accusando ingiustamente, poiché non l’ha mai visto fare le cose di cui è colpevolizzato.
Infine dice che se lui gli avesse offerto il caffè, lui sarebbe stato pronto a dimenticare tutto. Poi se ne va.
Quello che rende importante la scena è ciò che Tano dice a Peppino prima di andarsene:“Tu vivi perché io voglio che tu viva”.[…]