ABITAZIONI
Nel vedere gli splendidi castelli di pietra, le alte casa cittadine a
travi di legno o le graziose casette con tetto di paglia eretti nel medioevo
potremmo pensare che vivere in un'abitazione medievale doveva essere
piacevole. Ma gli edifici medievali giunti fino a noi grazie alla loro
grande qualità di costruzione erano una minoranza dedicata ai ricchi. In
genere, le abitazioni dei villani duravano solo una trentina d'anni. La
maggior parte delle case erano infatti umide, piene di spifferi, fumose e
buie. Il vento sibilava attraverso porte e imposte, topi e ratti
scorazzavano sulle travi del soffitto. Il fumo del focolare allontanava in
parte le mosche dalla stanza ma facevano bruciare anche gli occhi e la gola.
Nelle case signorili l'unica cura dell'arredamento si ebbe nelle camere da
letto e nella sala principale.
Il letto veniva poggiato al muro o posto al centro della camera, sollevato con predelle dal pavimento; attorno ad esso erano posti alcuni sostegni a forma di colonna per le lunghe tende che si chiudevano intorno. Sul letto si usavano lenzuola di lino, cuscini e coperte. Ai lati del letto erano posti pelli d'animali alcuni cassoni per gli indumenti, sui quali ci si poteva anche sedere. All'ora del pranzo alcuni servitori portavano dei sostegni su cui preparavano le tavole; in questa sala vi erano sedie in legno e seggioloni artisticamente intarsiati, il riscaldamento era ottenuto da un grande camino posto nella sala, esistevano inoltre bracieri e scaldini 'ogni forma e per molti usi. Nelle povere capanne dei contadini vi erano soltanto un tavolo di legno, rozzi sgabelli e alcuni pagliericci per la notte. Con la decadenza dell'impero romano, in un processo che ha inizio nel sec. III, la città classica subisce profonde trasformazioni. La sua rilevanza nel contesto territoriale e la sua stessa entità diminuiscono gradualmente, le attrezzature di carattere pubblico, che ne avevano costituito la struttura fondamentale, cadono in disuso, oppure mutano destinazione. Contemporaneamente, a causa della diffusione e del ruolo sempre più importante del cristianesimo, i monasteri e le abbazie che sorgono numerosissimi sia in oriente che in occidente, divengono fondamentali centri di riferimento. Nella metà dell' XI secolo si verifica una ripresa dell'attività edilizia in tutto il territorio italiano. Sorgono molti agglomerati di abitazioni, che costituiscono il nucleo delle future città. Questo fenomeno, che non è regolato da pianificazioni religiose, è legato all'intensificarsi degli scambi e al miglioramento dell'economia, in una situazione politica che diviene via via sempre più stabile. All'interno della vecchia cinta delle mura romane, lungo le vie che hanno perso l'antico tracciato e si sono fatte più strette e tortuose si sviluppano nuovi edifici. Di fianco alle preesistenti abitazioni nascono le case - torri, ed attorno ad esse i quartieri popolari con le case artigiane, che sono spesso luogo di lavoro. Esse sono ravvicinate a seconda dei mestieri esercitati. La città medievale, circondata da mura, riprende e amplia l'impianto del castello: in essa vengono costruiti, vicinissimi, in relazione al rifiorire, nei sec. XII - XIII, delle attività commerciali ed artigianali. Le vie sono strette e, ovviamente, gli edifici alti consentono il miglior sfruttamento delle limitate aree disponibili. Le strutture a torre possono aver avuto inizialmente
anche un'importanza strategica in quanto, in caso di pericolo, venivano
collegate da passerelle di legno, fissate da cavità predisposte nei muri
esterni, cosi' da consentire il passaggio di armi e viveri, o facilitare la
fuga. Ben presto queste case-torri sono diventate soprattutto un simbolo del
ceto sociale: una torre alta indicava il prestigio e la potenza della
famiglia che vi abitava. Molte città d'Italia che furono fiorenti nel
medioevo (San Giminiano, Tarquinia ) appaiono ancora oggi come selve di
alte torri in pietra. la sola San Giminiano ne contava 72! I muri in pietra di solito non venivano però danneggiati: sono molte le torri oggi in rovina in cui si osservano le tracce di più costruttori dei vari interni, segnate, con nei muri stessi, dei fori che alloggiavano i grandi travi di sostegno dei pavimenti. Con l'allargamento della cinta muraria (1071-1091) numerosi canali che prima erano all'esterno vennero portati all'interno della città e la disposizione di questi corsi d'acqua influì molto sul tessuto urbano. Le strutture abitative della città si svilupparono secondo il loro percorso e le strade che ne seguivano il tracciato ne conservano tuttora il nome: Canal Grande, Canal Chiaro, Canalino. In quel periodo si formano nuovi tipi di abitazione come quelle dei palazzi nobiliari e popolare e artigiana. Essa aveva a piano terra il laboratorio sul cui retro si trovava spesso un canale scoperto che aveva la funzione di fognatura. Il fronte della casa dava invece sulla via parallela al canale e talvolta avanzava con un portico. Al piano superiore c'era l'abitazione. Queste strutture "a modello costante" avevano una dimensione di affaccio sulla strada quasi fissa con un fronte di 4 o 5 metri multipli di esso. Tali tipi di residenza, davano luogo ad una scansione regolare del fronte dell'isolato che era ancora più chiara quando le case presentavano occhi di portico. Dopo il 1300, le città diventano numerose: nei punti d'incrocio di vie di traffico, in zone elevate da cui è facile dominare una pianura, in prossimità di fonti di risorse particolari (miniere, saline) sorgono borghi sempre circondati da mura con relative porte. All'interno delle mura gli spazi sono limitati, ed è sempre necessario sviluppare gli edifici in altezza. In particolare le case dei mercanti perdono sia unità abitative, sia depositi, sia una bottega per lo smercio; in quelle degli artigiani si trovavano anche i locali destinati alle lavorazioni. La floridezza dei borghi corrisponde a quella, sempre più grande, della classe sociale emergente che basa il suo benessere sugli scambi di merci lavorate e semilavorate; diventa importante anche l'attività di chi può prestare denaro, degli usurai e dei banchieri insomma. Nel complesso questa classe prenderà il nome proprio dal borgo e sarà detta borghesia. Per questioni di ordine pratico legate all'attività commerciali, la struttura delle città medioevali non muta sensibilmente nel tempo e in pratica si conserva fino a tutto il '400. Le case occupano sempre la stessa area: vengono ingrandite ricorrendo alla sopraelevazione, e talvolta muta anche l'uso dei locali.
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