L’ARCHITETTURA CIVILE: LA CITTA’

La fisionomia della città è spiegata dall’aumento di industrie e di artigianato, con la necessità di migliorare i negozi e le botteghe.

Nelle città densamente popolate valeva il criterio dell’affollamento e del massimo sfruttamento dello spazio, mentre  la divisione territoriale avveniva per classi sociali e per mestieri. La presenza di problemi igienici portò all’aumento dei bagni pubblici e privati, l’approvvigionamento d’acqua potabile fu risolto con la costruzione di pozzi e fonti all’interno della cinta muraria.

Una delle maggiori preoccupazioni era la protezione del centro urbano e l’allontanamento di attività rumorose e maleodoranti da esso. La difficoltà del traffico stradale era dovuta alle strade strette e prive di pavimento, e alle sporgenze dei tetti e dei balconi delle case.

Il mercato era posizionato fuori dalle mura ma ci fu una tendenza a collocarlo nel luogo più centrale possibile in modo da essere accessibile da tutti i quartieri; il municipio sorgeva nella piazza del mercato, era generalmente quadrangolare, e di notevoli dimensioni; al di sopra dei portici c’erano degli edifici che chiudevano in altezza il perimetro della piazza e la sede era costituita da un’alta torre quadrangolare.

La piazza in cui sorgeva la Cattedrale non era grande come quella del mercato, le cattedrali erano ubicate nelle zone più densamente popolate, e spesso venivano abbattute molte abitazioni per costruirle. La cattedrale sorgeva al centro in modo che si potessero vedere dalle vie d’accesso gli angoli e le facciate laterali.

LE NUOVE CITTA’

Le nuove città in Italia erano chiamate: terra, castello o castiglione; ciascuna di esse era organizzata secondo tre zone: le abitazioni, gli orti, i campi e le vigne.

Le nuove città erano costruite in base ai principi di funzionalità e di interessi economici. Perché vi si potesse vivere bene erano necessari dei requisiti: facilità di approvvigionamento alimentare, circolazione di denaro, libertà, la presenza di nobiltà, pace, attivi centri di cultura e di sapere, buone leggi, corporazioni di arti e mestieri.

LE RESIDENZE

L’abitazione di un artigiano o di un commerciante aveva una intelaiatura in legno e un rivestimento in muratura. Le case erano a due piani, il piano terra era occupato dalla bottega, aperta sulla via, e da un retro bottega, un cortile interno che diveniva un orto; al secondo piano c’era la stanza principale, le camere da letto, la cucina, i servizi davano sul cortile interno, gli ambienti erano tutti collegati tra di loro.

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