Mezzi di trasporto

Nel Medioevo sulle strade di terra battuta si muovevano numerosi cavalli e alcuni carri. Il cavallo rimase il mezzo di trasporto più sicuro per viaggiare, ma il popolo amava muoversi a piedi.

I nobili e le donne amavano cavalcare e di tanto in tanto facevano lunghe cavalcate per i loro terreni.

Ogni mattina per le città passavano i mercanti con carri e carretti, molte carovane giungevano in città portando sui loro carri prodotti dell’Oriente; essi arrivavano nelle più importanti città Italiane tra cui le repubbliche marinare per vendere i loro prodotti in Italia e in Europa.

Innovazioni nel mondo agricolo

Per molto tempo il Medioevo fu considerato un’epoca un po’ morta dal punto di vista scientifico e tecnico. I quattro secoli che vanno dal Mille alla scoperta dell’America, furono secoli di profonda trasformazione e anche se non si tratta della scoperta dell’elettricità o dell’uso dell’energia, le conquiste della tecnica medievale appaiono più legate ai bisogni della vita e del lavoro quotidiano.

Il fenomeno delle eccedenze, la quantità di prodotti superiori al sostentamento, era dovuto a importanti innovazioni tecnologiche nel mondo agricolo: in questo periodo era molto comune l’uso dell’aratro a ruote ed a versoio, esso era uno strumento costituito da ruote, per facilitarne il traino e da un grosso vomere in ferro, detto versoio, il quale rivoltava la terra smossa a desta e a sinistra.

In questo modo tra i due solchi si formava una specie di lungo monticello di terra, utilissimo quando la stagione era troppo asciutta.

Un’altra innovazione, legata all’agricoltura, era l’utilizzo del cavallo. Mentre nell’antichità si utilizzava il bue, nei primi secoli del Medioevo era più apprezzato l’utilizzo del cavallo. In questo modo cambiò l’utilizzo della bordatura: essa consisteva in un collare imbottito che poggiava sulle spalle del cavallo anziché sul collo e ciò permise all’animale una migliore respirazione e di conseguenza un rendimento maggiore. Nei climi umidi dell’Europa fu necessaria la ferratura, cioè l’abitudine di rinforzare lo zoccolo con ferri inchiodati e anche l’utilizzo di selle e staffe, che assicuravano una maggiore stabilità. Infine si migliorò il sistema di trazione: un cavallo dopo l’altro, in fila oppure in coppia, esercitavano una forza assai migliore.

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